Acqua e farina, due ingredienti semplici che danno vita a qualcosa di straordinario: la pasta.
Da secoli elemento di convivialità, alimento principe della Dieta Mediterranea ed emblema dell’Italia nel Mondo, ma anche simbolo di famiglia e affetti più cari.
Pensate ai momenti più dolci ed importanti della vostra vita, ci sarà sicuramente un piatto di pasta: che si tratti di un pranzo domenicale con tutta la famiglia riunita attorno ad un tavolo, delle giornate trascorse a casa dei nonni, della spaghettata di mezzanotte con gli amici, della prima cena romantica preparata alla dolce metà, della prima volta che tua/o figlia/o ha mangiato la pastina…
Primi produttori e primi consumatori
Nel Mondo, un piatto di pasta su quattro è italiano; in Europa tre su quattro.
Nel settore della pasta l’Italia è un punto di riferimento: circa 200 mila aziende agricole nella filiera del grano per una produzione di circa 3,5 milioni di tonnellate nei più svariati formati, di cui il 43,5% resta per il consumo interno mentre il 56,5% è destinato alle esportazioni.
Oltre ad essere i primi produttori al Mondo, ne siamo anche i primi consumatori.
Il cibo preferito da un italiano su due è la pasta e in media ne consumiamo ogni anno 23,1 kg a testa, cinque volte a settimana (nel centro-sud Italia viene portata a tavola ogni giorno).
FONTI: HTTPS://WWW.ALLIANZ-TRADE.COM/IT_IT/NEWS-E-APPROFONDIMENTI/STUDI-ECONOMICI/STUDI-DI-SETTORE/SETTORE-DELLA-PASTA.HTML
HTTPS://WWW.PASTAITALIANI.IT/CONSUMI/
Il glifosato, un pericoloso ingrediente
Nonostante l’Italia (e tutto il bacino del Mediterraneo) abbia il clima ideale per la coltivazione del grano, non riesce a far fronte alla domanda interna ed è costretta ad importarne il 30/40% (principalmente dal Canada).
L’importazione di grano però implica diverse tecniche di coltivazione e raccolta che variano da paese a paese. Nei paesi dove il clima è più freddo, il grano viene seminato in primavera per essere raccolto poi a settembre (invece che seminato in autunno e raccolto a giugno) ed è pronto quando la sua umidità è inferiore al 13%. Per far sì che sia pronto per la raccolta prima dell’arrivo dell’autunno, si utilizza una tecnica di produzione in cui viene usato il glifosato (un diserbante) come disseccante e in questo modo viene assorbito sia dalla pianta che dal seme già formato, contaminando di conseguenza anche le farine destinate alla produzione di pane e pasta.
Nel 2015 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (massima autorità in questo campo e che fa parte dell’OMS) ha inserito il glifosato nel gruppo 2A come “potenziale cancerogeno per l’uomo”.
Il Ministero della Salute in Italia ha vietato con un decreto del 9 agosto 2016 l’uso di erbicidi a base di glifosato nella fase di pre-raccolta del grano, durante il raccolto e la trebbiatura.
Il grano che entra nel nostro Paese viene sottoposto a controlli in maniera tale da essere adeguato agli standard italiani ma se volete essere davvero certi che la pasta sia prodotta con grano 100% italiano, potete visitare le aziende agricole presenti su Cicacì che realizzano pasta artigianale occupandosi dell’intera filiera produttiva, dal seme al prodotto finale.
Siete a corto di idee su come condire un’ottima pasta artigianale? Vi diamo noi qualche suggerimento…